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Servizio civile regionale

Servizio Civile Marche
Coprogettazione Comune di Fossombrone e Unione montana Catria e Nerone

Con il DDS n. 231/SPO del 13/07/2020, la Regione Marche ha approvato la graduatoria dei progetti di Servizio Civile Regionale, nuova garanzia giovani link news eventi regione marche

I nostri 2 progetti presentati in coprogettazione con l'Unione Montana Catria e Nerone (Ente Capofila) sono stati tutti e 2 finanziati.

Una breve descrizione dei settori interessati dal Servizio Civile, con relativo codice identificativo accanto e scheda progetto:

  1. LUNIONEFALAFORZA_Biblioteche senza frontiere:    il nostro Sistema Bibliotecario, una realtà e un’eccellenza   territoriale; GG2020015 - SCHEDA PROGETTO
  2. LUNIONEFALAFORZA_Viaggio nelle Alte Marche:    un nuovo modo di fare turismo in un territorio meraviglioso, cuore accogliente dell’Appennino; GG2020014 - SCHEDA PROGETTO

Tutte le procedure di presentazione delle domande dovranno essere fatte esclusivamente in modalità online sulla piattaforma Siform2  raggiungibile da PC, tablet o smartphone, a cui si potrà accedere attraverso SPID, il “Sistema Pubblico d’Identità Digitale”. Chi intenderà partecipare al Bando, dovrà richiedere lo SPID con un livello di sicurezza 2, qui potrete trovare tutte le informazioni necessarie:www.agid.gov.it/it/piattaforme/spid.

Per ogni informazione in merito al Servizio Civile gli interessati potranno rivolgersi all'ente capofila Unione Montana del Catria e Nerone canale diretto:

mail: servizio.civile@cm-cagli.ps.it

tel: 0721 787431 int. 3 - Ufficio Cultura, Turismo

Bando pubblico per la ricerca di operatori volontari da avviare nei progetti di servizio civile regionale

Decreto del Dirigente del servizio politiche sociali e sport

Il Servizio Civile deve essere finalizzato, secondo gli artt. 11 e 52 della nostra Costituzione, alla difesa non armata e nonviolenta della Patria, all'educazione, alla pace tra i popoli, nonché alla promozione dei valori fondativi della Repubblica.

 

IL DOVERE DI DIFESA DELLA PATRIA – DIFESA CIVILE NON ARMATA E NON VIOLENTA

Questi valori e questi principi sono uno dei cardini del nostro Ente, ed è doveroso trasmetterli ai giovani anche attraverso progetti di Servizio Civile

Il concetto di Patria e di difesa civile della Patria, attraverso mezzi ed attività alternativi a quelli militari, segue i nostri principi costituzionali di solidarietà (art.2 Cost.), di uguaglianza sostanziale (art.3 Cost.), di progresso materiale o spirituale della società (art.4), di promozione dello sviluppo della cultura, della tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico della Nazione (art.9) e di pace tra i popoli (art. 11 Cost.).

Il primo obiettore di coscienza d’Italia fu Pietro Pinna.

Diventato fortemente antimilitarista dopo aver vissuto gli orrori della Seconda guerra mondiale, decise di rifiutare di prestare il servizio di leva, passando alla storia come il primo obiettore di coscienza italiano per motivi politici. Dopo il suo “rifiuto di obbedienza”, alla fine del 1948, fu condannato a 2 anni di carcere militare. L’obiezione di Pinna apre il primo dibattito in Italia, in sua difesa intervennero diverse personalità con pressioni, anche internazionali, sul Governo Italiano per la sua scarcerazione.

Nel 1949 abbiamo la prima proposta di legge per il riconoscimento giuridico dell’obiezione di coscienza dai deputati Calosso (PSLI) e Giordani (DC).

Nel 1961 il sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, cattolico e convinto pacifista, insieme all’amico Aldo Capitini, filosofo, politico, antifascista, poeta ed educatore italiano, uno tra i primi in Italia a cogliere e a teorizzare il pensiero nonviolento gandhiano, senza badare ai divieti di legge, organizza una proiezione del film "Non uccidere" di Autant-Lara per giornalisti e intellettuali facendo così riaccendere il dibattito culturale e politico sull'obiezione di coscienza in Italia.

Il 15 dicembre 1972 è la data della svolta fondamentale, data di approvazione della Legge n. 772, "Norme per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza".

Tuttavia, l’obiezione di coscienza non è riconosciuta come diritto soggettivo ma come un “beneficio” concesso dallo Stato a determinate condizioni e con determinate conseguenze e con una durata del Servizio Civile più lunga del Servizio Militare (8 mesi in più).

La cosiddetta 'obiezione di coscienza viene vissuta come un’espressione di viltà, un insulto alla Patria e ai suoi caduti.

L'8 luglio 1998, a seguito delle diverse sentenze della Corte Costituzionale su incostituzionalità di varie parti della Legge 772/72, viene approvata la Legge n. 230 “Nuove norme in materia di obiezione di coscienza”, che abroga definitivamente la Legge 772/72.

La nuova Legge:

• riconosce l'obiezione di coscienza come diritto soggettivo;

• trasferisce competenza sul Servizio Civile dal Ministero della Difesa all’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri;

• equipara la durata del servizio militare e del servizio civile.

Nell'agosto 2004, la Legge n. 226 promulga definitivamente la «Sospensione anticipata del servizio obbligatorio di leva», sancendo così, dal 1° gennaio 2005, la fine del servizio militare forzato.

Il lungo cammino del diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare si concretizza nel 2001 con la Legge 64 che istituisce il Servizio Civile Nazionale sulla base del patrimonio storico di valori e di percorsi progettuali sperimentati dal 1948. La legge ha visto convivere, in una prima fase, due forme di Servizio civile: obbligatorio, per gli obiettori di coscienza e, su adesione volontaria, per le giovani donne secondo alcuni requisiti previsti dalla normativa. Il servizio civile degli obiettori di coscienza coesisterà con il servizio civile volontario delle ragazze e dei ragazzi non idonei alla leva militare fino al 2005.

Dal 1 gennaio 2005, il servizio civile diventa ESCLUSIVAMENTE volontario. Da questa scelta il termine "volontario del servizio civile".

Di fatto, un "servizio volontario" destinato ai giovani dai 18 ai 28 anni, aperto anche alle donne, che intendono effettuare un percorso di formazione sociale, civica, culturale e professionale attraverso l'esperienza umana di solidarietà sociale, attività di cooperazione nazionale ed internazionale, di salvaguardia e tutela del patrimonio nazionale.

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